Jack Bauer deve salvare il mondo, ma anche cercare un lavoro a vent’anni non è un’impresa semplice. Da 24 a Spaced, una delle migliori serie che non avete mai visto.

Tim e Daisy stanno per raggiungere i trent’anni, vivono a Londra e la loro vita non è quella che si potrebbe definire un “successo”. Lui è un aspirante fumettista i cui disegni non hanno trovato spazio in nessun progetto professionale, per cui lavora come commesso in un negozio di fumetti. Lei vorrebbe diventare una giornalista, ma è una delle persone più pigre del mondo: non ha idea di cosa significhi lavorare con la stampa, la sua ambizione sembra riposta nel posto peggiore possibile. Ma, sopra ogni cosa, Tim e Daisy non hanno un appartamento. Nel momento in cui si conoscono posano entrambi l’occhio in un annuncio che offre uno spazio ottimo ad un prezzo fantastico. C’è solo un problema: la proprietaria vuole solo coppie. Così Tim e Daisy decidono di far finta di stare assieme, e cominciano una convivenza basata sulla mutua confusione sul cosa fare del loro futuro.

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Spaced è una serie creata ed interpretata da Simon Pegg e Jessica Stevenson e diretta da Edgar Wright nel 1999, andata in onda per due stagioni di sette episodi ciascuna su Channel Four, in Inghilterra. Nella tradizione britannica, ogni episodio dura circa trenta minuti, ma se la maggior parte delle produzioni della BBC e dintorni sono basate su dialoghi surreali e produzione piuttosto sobria, Spaced ha calcato l’acceleratore sull’impatto visivo. Presentata all’emittente come un misto tra I Simpson, X-Files e Un medico tra gli orsi, il risultato è una delle produzioni più memorabili dell’ultimo decennio che, nonostante sia un concentrato di citazioni di cultura pop del tempo, continua a funzionare alla perfezione anche tredici anni dopo.

La serie segue le avventure di Tim e Daisy e dei loro amici, molti dei quali vivono nel loro condominio. Tra un pittore tormentato, la padrona di casa con la testa perennemente tra le nuvole e il migliore amico di Tim, Mike (interpretato da Nick Frost, da anni spalla inseparabile di Pegg). La vita dei protagonisti della serie è complessa ma piuttosto spensierata, fatta di problemi sentimentali e pratici tipici della vita di un ventenne. Spaced è una serie leggera senza essere stupida: racconta di personaggi sopra le righe, ma con caratteristiche facili da riconoscere. Sono esseri umani, non caricature, in un equilibrio tra assurdo e reale che rende ogni puntata unica: ogni avventura di Tim e Daisy richiama un genere diverso, dal thriller all’horror passando per l’action più spinto, tutto sotto un’ottica tipicamente inglese, fatta di musica trance, Playstation One e droghe più o meno leggere. A volte sembra di guardare una versione di Trainspotting senza l’orrore: qui ci sono un po’ di droghe, mai troppe, e la cultura dei club che ha dominato la vita inglese degli anni ’90 viene raccontata nei suoi dettagli più divertenti, senza nessun senso di disperazione. Spaced è una serie straordinariamente vitale e positiva senza mai sembrare forzata.

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Tutti gli episodi sono scritti da da Pegg e Stevenson e hanno dialoghi fantastici. Ma, in uno dei rarissimi casi nel caso di una serie televisiva, in Spaced è la regia ad avere un ruolo fondamentale. Edgar Wright, ai tempi poco più che ventenne, è uno dei pochissimi registi ad avere assorbito la lezione di Tarantino senza diventarne un emulo. Ogni inquadratura che usa è una piccola lezione di cinema; il suo stile nel montaggio è completamente originale, pieno di tagli velocissimi che creano situazioni surreali ed esilaranti. La sua conoscenza del linguaggio cinematografico permette di far funzionare alla perfezione intere puntate basate su delle sparatorie invisibili, dove i protagonisti usano le dita al posto delle pistole. Nell’impregnare la serie di citazioni e rimandi, Wright dà il senso di quanto la sua generazione sia stata plasmata dai media che ha consumato. Nonostante questo, nessun episodio di Spaced sembra calcolato o intellettuale: i personaggi sono sempre al centro del racconto, e sembrano veri, genuini. Sono confusi, e per questo molto facili da capire.

La serie ha funzionato bene durante la sua messa in onda, e negli anni è diventata una delle più amate commedie televisive in circolazione su DVD, soprattutto dopo il successo degli altri lavori di Wright e Pegg. Dopo due stagioni, Spaced ha cessato le trasmissioni, in mezzo a mille voci di fan che volevano che tornasse in onda. Ma questo non è mai successo, e mai succederà: la fine della serie è stata decretata dall’interesse di Pegg, Frost e Wright per il grande schermo. Dopo l’enorme successo di Shawn of the Dead e Hot Fuzz il trio è diventato un’istituzione della commedia internazionale, e lo stile di Wright, in particolare, sembra molto più adatto al grande schermo, dove la tradizione di Spaced continua: un po’ come i video musicali di Michael Jackson, la serie ha trasceso il piccolo schermo per insegnare qualcosa al cinema.

CONSIGLI DI VISIONE

Originale o doppiata?

Spaced non è mai stato trasmesso in Italia, e neanche doppiato. Il cofanetto DVD britannico è incredibilmente economico, e i sottotitoli in italiano sono piuttosto semplici da reperire online.

Se vi è piaciuta questa serie, guardate:

La serie che sembra aver ripreso lo spirito di Spaced in maniera più efficace è Community, una sit com della NBC che negli ultimi tre anni ha raccolto ottime critiche, una comunità di fan molto appassionati e ascolti non esaltanti, esattamente come nel caso della serie di Wright, Stevenson e Pegg. Community è americana ed ha una sensibilità piuttosto diversa da Spaced, ma è zeppa di citazioni, richiami e parodie, una specie di frullato di cultura popolare dove il confine tra reale e catodico è molto labile.

L’eredità della serie:

La migrazione di Wright, Pegg e Frost al cinema ha fatto sì che Spaced abbia i suoi seguiti spirituali soprattutto sul grande schermo. Shawn of the Dead e Hot Fuzz sono l’evoluzione della serie, dei film che fanno del loro “genere” una piattaforma per esplorare l’amicizia tra i protagonisti. E sono film fantastici, che hanno dimostrato il talento di tutti i coinvolti, oggi coinvolti in progetti di vario tipo, da Tin Tin ad Attack the Block, passando per i nuovi Star Trek e Mission Impossibile, senza dimenticare l’ottimo Scott Pilgrim VS. the World.

 

PUNTATE PRECEDENTI:

Introduzione – Lost

1 – Buffy L’ammazzavampiri   

2 – Twin Peaks 

3 – Friday Night Lights

4 – The Office

5 – The West Wing

6 – Freaks and Geeks

8 – 24



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Emilio Bellu

Scrittore, cineasta, giornalista, fotografo, musicista e organizzatore di cose. In pratica è come Prince, solo leggermente più alto e sardo. Al momento è di base a Praga, Repubblica Ceca, tra le altre cose perché gli piace l'Europa.

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